[ 55° anniversario dalla scomparsa ]
Giulio Pastore. Quando “L’antico era più avanti del moderno”.
Messa in suffragio martedì 15 ottobre, ore 17.00, Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo, via del Corso (Roma)
Nelle settimane successive alla morte di Giulio Pastore (14 ottobre 1969), il periodico “La Valsesia” ha dedicato un numero monografico alla memoria di una figura che aveva dato un contribuito decisivo alla modernizzazione della Valle. Il Consiglio di Valle (precursore delle comunità Montane) fondato da Pastore nell’immediato secondo dopoguerra si era fatto carico di interventi sulle infrastrutture materiali e sulle infrastrutture sociali che avevano innalzato la qualità della vita locale. Il breve articolo qui riprodotto ci ricorda quanto sia importante agire per finalità comuni recuperando una dimensione comunitaria che, valida in età medioevale, è stata successivamente dispersa. Pastore, scrive l’autore dell’articolo, non aveva agito in base a un improbabile progetto di rigenerazione del tessuto sociale. Aveva semplicemente agito per rimediare a problemi molto concreti della sua terra (strade, opere igieniche, edifici scolastici, opere per la gioventù e per gli anziani, seggiovie, iniziative culturali … la legge per lo sviluppo delle aree depresse… ). A buona memoria che le comunità nascono dalle azioni concrete, da responsabilità assunte in prima persona, non da improbabili rivendicazioni o da progetti buoni solo (per dirla con Pastore) “ad affumicare la gente”.
Aldo Carera