[ CONVEGNO ]
1924 -2024
Centenario della morte di Giacomo Matteotti
Nel 2021 la FGP ha aderito al «Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della morte di Giacomo Matteotti». Negli ultimi mesi il Comitato ha promosso molte iniziative quali presentazioni di volumi, seminari, cicli di webinar per gli istituti di istruzione superiori sulla figura di Giacomo Matteotti e sulla sua eredità civile e morale.
Il 23 febbraio è stata inaugurata a Pisa la Mostra Giacomo Matteotti, ritratto per immagini, inaugurata nello scorso mese di ottobre alla Camera dei deputati, che verrà poi allestita in diverse altre città italiane e straniere nel corso del 2024 e del 2025.
Dal 1° marzo al 16 giugno 2024, il Museo di Roma-Palazzo Braschi ospiterà una mostra storico – documentale sulla vita del deputato e segretario del Partito socialista riformista.
Mostra Giacomo Matteotti, ritratto per immaginia cura della Fondazione Giacomo Matteotti, Pisa, Palazzo LanfranchiClick HereGiacomo Matteotti, vita e morte di un padre della Democraziadal 1° marzo al 16 giugno, a Palazzo Braschi, RomaClick HereComitato celebrazioni matteottianeClick Here
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Come FGP stiamo collaborando con la Cisl di Padova Rovigo all’organizzazione di un evento che riprende il tema del riformismo in chiave sociale (Fratta Polesine 16 aprile, vedi il programma)
Nei mesi successivi all’uccisione del deputato socialista (10 giugno 1924), Giulio Pastore denunciò con veemenza il clima che si stava instaurando nel paese. I suoi scritti di quel periodo pubblicati su “Il cittadino” di Monza, di cui era direttore, meritano di essere riletti per la determinazione e la chiarezza con cui Pastore chiamava il governo ad assumere le proprie responsabilità rispetto alle questioni morali, sociali e politiche suscitate da quelle tragiche vicende.
Nell’articolo “Alere flammam” (12 novembre 1925) – qui allegato – Pastore fa un accorato appello, rivolto soprattutto ai giovani, a “incarnare in noi stessi il cristiano concetto della più pura democrazia onde apportare ad essa il nostro contributo in resistenza e in forza”. Per prepararsi al ritorno della democrazia non bisognava cedere alle frustrazioni del momento, ma occorreva studiare, prepararsi e alimentare “la passione per una bella battaglia”.