I Fondatori
Dopo la morte di Giulio Pastore nel 1969, avendo la famiglia offerto in donazione le carte e la biblioteca del defunto, un gruppo di stretti collaboratori in particolare Mario Romani, Vincenzo Scotti e Vincenzo Saba, e delle organizzazioni Cisl, Acli, DC, ha ritenuto che l’offerta potesse dare luogo alla costituzione di un istituto culturale per fare intraprendere in Italia <<un’azione quanto mai necessaria per il progresso delle ricerche scientifiche e degli studi sul lavoro e sul sindacato>> (Atto istitutivo).
La Fondazione Giulio Pastore è stata costituita a Roma il 26 febbraio 1971 ed è stata giuridicamente riconosciuta con il Dpr n.114 del 21 febbraio 1972.
Principale obiettivo dei soci fondatori è stato quello di promuovere e valorizzare un giacimento culturale alla cui origine si è posta la dottrina di Mario Romani e l’azione di Giulio Pastore. Nel cinquantennio di attività – al susseguirsi delle presidenze di Mario Romani, Giovanni Marongiu, Vincenzo Saba, Michele Colasanto e Aldo Carera – ci sono state lunghe fasi in cui la Fondazione si è particolarmente distinta come centro di alta elaborazione culturale, luogo di apprendimento e di condivisione di rigore scientifico, centro di divulgazione di conoscenze e di qualificata e aggiornata formazione di capitale umano.